Siamo ormai nella campagna elettorale per le prossime elezioni politiche del 4 marzo. Come ci arriva il nostro Partito? Il nostro Partito secondo il mio punto di vista ci arriva bene, con la consapevolezza di aver fatto il possibile per mettere il paese sulla strada giusta per uscire completamente dalla crisi. Mentre però le opposizioni si preoccupano di usare le fake news e le facili promesse per creare consenso e mentre una parte di Italia si concentra a formulare le teorie più fantasiose sull’intrigo dei “sacchetti biodegredabili amici del PD”, il nostro Partito pensa alle cose serie.

Da adesso in poi purtroppo ci troveremo a dover combattere ogni giorno con le bugie dei nostri avversari politici. Continuo a pensare che la ricetta migliore sia guardare i fatti concreti. Molto abbiamo fatto, molto si dovrà ancora fare. Si poteva fare meglio? Ritengo che qualsiasi cosa si possa fare sempre meglio, quindi ritengo che dove lo riterremo più opportuno servirà anche fare autocritica su noi stessi per migliorare ciò che ci sarà da migliorare. Per il momento prendiamo coscienza che abbiamo portato il
nostro paese alle elezioni in una condizione economica positiva. Anche se il popolo dei disfattisti cronici ci tiene a farci vedere le cose sotto una prospettiva oscura. Ricordiamo a queste persone l’importanza dei numeri, perché su quelli c’è poco da fare, anche se, anche in quel caso di fronte all’evidenza, sono sicuro che chi la penserà in maniera diversa da noi dirà che proprio questi numeri sono fasulli. Eppure non è così. A me oltretutto, piace pensare che coloro che fanno parte di istituti di ricerca autorevoli come l’ISTAT o il CENSIS, non siano esattamente dei perditempo.

Analizzando i numeri si “scopre” che il nostro paese non è così affossato come lo si vuole fare apparire. Anzi è in netta ripresa e la ripresa industriale è il primo asse su cui si fonda questa fase di risalita. Nel primo semestre del 2017 la produzione industriale italiana ha fatto registrare un +2,3% che è stato il miglior risultato tra tutti i maggiori paesi europei. I dati confermano anche la grande capacità del nostro paese di esportare i propri prodotti, le proprie eccellenze, all’estero. Nascono proprio, in questo settore solo negli ultimi anni, circa 10.000 nuove aziende. Per quanto attiene i consumi, tra il 2013 e il 2016 la spesa è aumentata del 4%. Si denota inoltre che le famiglie spendono di più in questi ultimi anni e lo fanno soprattutto anche in beni che hanno il fine di aumentare la propria qualità della vita (dalle vacanze, alla cura personale o alla ristorazione). Unanime il parere positivo da parte dell’OCSE e dell’ISTAT sulla situazione economica del nostro paese, che risulta essere in netta ripresa. E’ innegabile il fatto che questa ripresa, che va via via consolidandosi, sia il risultato delle politiche riformiste attuate del Partito Democratico: industria 4.0 e Jobs Act su tutte. Riforme nel mondo del lavoro a cui si sono aggiunte importanti riforme nel campo del Welfare, come il REI, che mette al centro la persona e la sua dignità, evitando il mero assistenzialismo. Questo e molto altro ancora, che piaccia o no senza queste riforme probabilmente il nostro paese non avrebbe potuto giovare di questa ripresa. Le nostre scelte hanno prodotto importanti risultati per il nostro paese, ma sono convinto, siamo convinti, ci sia ancora tanto da fare. Non lasceremo campo alla politica dei populismi e delle facili promesse.

Si può pensare ai complotti sui sacchetti della spesa e si può pensare invece alla politica del fare, tu da che parte stai?

Gianluca Treccarichi