Come molti sapranno durante l’ultimo Consiglio Comunale del 14 luglio un gruppo di cittadini collegnesi, appartenenti alla frazione di Savonera, ha deciso di portare all’attenzione del nostro Sindaco il fatto che in quel quartiere, da qualche tempo, si sono moltiplicati i furti in alloggio. I giorni successivi, dopo aver ricevuto una delegazione di cittadini di Savonera, il nostro Sindaco e quindi l’Amministrazione comunale, hanno ritenuto opportuno organizzare un’assemblea pubblica di confronto tra i cittadini e le forze dell’ordine attive sul nostro territorio per ascoltare le voci di chi ha ravvisato questo problema ma anche per informare i cittadini su cosa si sta facendo per contrastare la criminalità sul nostro territorio. All’assemblea pubblica, a cui hanno partecipato molti cittadini, era presente anche L’Arma dei Carabinieri oltre che alla Polizia Locale della nostra Città. Durante l’incontro sono stati dati anche alcuni consigli utili per difendersi dai furti in alloggio. In molti hanno accolto positivamente l’incontro e, al di la di qualche eccezione che ha ritenuto l’incontro inutile, la serata si è conclusa con un confronto costruttivo.
Tema centrale dell’incontro sono state anche le ronde cittadine che alcuni abitanti di Savonera hanno organizzato per cercare, a loro dire, di difendere il territorio. Non faccio mistero sul fatto che personalmente ritengo il fenomeno delle ronde inutile, l’ho già scritto tra le pagine di questo blog in passato e lo sostengo ancora oggi. Posto che il fenomeno delle ronde spontanee non costituisce di per se un fatto illegale, le stesse infatti sono normate dal D.M. 08 agosto 2009 pubblicato in G.U. l’08.08.2009, di cui potrete reperire una copia a questo link, penso si debbano fare comunque alcune precisazioni. Dopo l’emanazione del Decreto Ministeriale sopra citato si è assistito ad una serie di pronunce da parte della Corte Costituzionale ma anche di affermati giuristi e addetti alla sicurezza che hanno, chi con sentenze chi con pareri vincolanti, ridimensionato, circoscritto e in alcuni casi vietato il fenomeno delle ronde. La Corte Costituzionale, ad esempio, ha rimarcato come le ronde debbano essere poste in atto solo per “osservare e segnalare ciò che accade sul territorio”. Ciò significa che tali gruppi spontanei di cittadini possono segnalare accadimenti che costituiscono reato come farebbe un qualsiasi altro cittadino, ma non possono e non devono risolvere casi di allarme sociale. Tali compiti devono essere demandati alle forze dell’ordine, gli unici titolati ad intervenire, non solo dal punto di vista di giuridico ma anche, a mio parere, dal punto di vista della preparazione psicofisica. Ad esempio, un componente di questi gruppi di cittadini non può procedere ad identificare un soggetto per strada anche se lo ritiene “sospetto”, (si configurerebbe il reato di violenza privata art. 610 codice penale) un componete delle forze dell’ordine può farlo perché c’è un presupposto giuridico che lo autorizza a farlo, in forza del proprio dovere d’ufficio. Inoltre, la preparazione psicofisica dei componenti delle forze dell’ordine è diversa rispetto alla preparazione che può avere un cittadino comune e questo indubbiamente espone il cittadino a rischi maggiori, molto seri nel caso in cui ci fosse un contatto con un soggetto malintenzionato. Queste brevi considerazioni per dire come sia a mio giudizio legittimata l’opinione diffusa tra giuristi, organi istituzionali e componenti delle forze dell’ordine, sulla poca utilità di questi fenomeni che molte volte arrivano addirittura ad intralciare le attività di indagine svolte delle forze di polizia.
Penso che non si debba negare l’esistenza di una maggiore domanda di sicurezza sul territorio, a Collegno come in qualsiasi altra città d’Italia, che deve essere soddisfatta e credo che l’amministrazione, nonostante mille difficoltà, lo stia facendo e anche bene. Non credo che improvvisamente il quartiere di Savonera sia diventato il Bronx e sono convinto che la media dei reati che colpisce questa zona di Collegno sia certamente inferiore alla quantità di reati che colpisce molti altri quartieri di Torino, alcuni anche molto vicini alla nostra Città. Definisco invece molto triste notare come alcune forze politiche strumentalizzino sistematicamente legittime richieste da parte dei cittadini, in questo caso inerenti la sicurezza, in dita puntate contro chi è attualmente al governo della nostra Città colpevole di non fare nulla per la sicurezza o peggio notare come alcuni cittadini approfittino di disgrazie altrui, come può essere un furto in casa, per sfogare la propria avversione contro le forze dell’ordine “perché non fanno nulla e non ci sono mai”. Tra queste righe intendo dire ai primi che fortunatamente in Città c’è chi va avanti con la demagogia e il malcontento e chi con i fatti, ai secondi rispondo con una frase del capitano dei Carabinieri di Rivoli, intervenuto all’incontro pubblico sulla sicurezza con i cittadini di Savonera “La Caserma di Collegno ha fatto 35 arresti in un anno. Questi numeri non li fanno nemmeno alcune caserme di Torino”……………bel modo di non esserci! E’ proprio vero che certa gente parla giusto per dare aria alla bocca.
Gianluca Treccarichi