Quando sentiamo parlare del Villaggio Leumann, non possiamo non menzionare l’inestimabile valore che questo luogo porta con se. Dal punto di vista architettonico, culturale, storico e sociale. La storia del Villaggio Leumann è una storia affascinante che non si può racchiudere in poche righe. Tuttavia ritengo fondamentale delineare alcuni tratti storici essenziali, secondo me utili, per comprendere quanto profonde siano le radici di questo luogo sul nostro territorio.

Le origini del Villaggio risalgono al 1865, quando Napoleone Leumann decise di sfruttare un bando che aveva come obiettivo quello di accrescere la presenza di industrie nell’area torinese e nelle aree ad essa adiacenti. Acquistò ad un prezzo vantaggioso, sfruttando anche alcune agevolazioni fiscali, un’area di 72.000 metri quadrati che è il luogo in cui poi sarebbe sorto il villaggio. L’obiettivo era quello di realizzare quella che poi si sarebbe definita una Città Giardino, a misura d’uomo, contenete tutto il necessario a facilitare la vita dei lavoratori, degli operai dell’azienda che sarebbe nata, il cotonificio appunto, che nel periodo di maggior splendore arrivò ad avere 800 dipendenti. Le opere furono terminate nel 1912 e hanno dato vita ad un villaggio che rappresenta un vero e proprio unicum. Questo anche grazie allo stile liberty di Fenoglio che caratterizza la quasi totalità delle costruzioni presenti in quest’area. Stile che ha caratterizzato anche la chiesa di santa Elisabetta, unico esemplare di chiesa cristiana in stile Liberty. Un villaggio composto da case, scuole, servizi, spazi aggregativi, non solo un luogo di lavoro. In questi brevi cenni storici si può evincere quanto già allora questo luogo fosse unico. Ma non solo, ripercorrendo la storia di questo luogo, si può comprendere l’ambizione, la prospettiva, il sogno ma anche la concretezza di Napoleone Leumann nel voler realizzare qualcosa di tangibile, tutti aspetti che, a mio giudizio, sono alla base di questo progetto non solo imprenditoriale ma dai grandi significati umani e sociali.

Il comune di Collegno acquistò la proprietà di questi spazi nel 1976 e in quel momento non acquistò solo un patrimonio immobiliare, acquistò la storia, l’unicità, l’idea, prendendo in carico la responsabilità della conservazione di un’eredità. Un compito che a mio giudizio l’Amministrazione Comunale, nonostante tutte le difficoltà economiche del periodo storico che stiamo attraversando ha assolto in modo serio e responsabile. Per capire l’attenzione che si è riservata al Villaggio Leumann in questi anni è sufficiente andare a controllare, quanto nel corso degli anni ha destinato q gusto luogo per i lavori di manutenzione straordinaria. Soldi ben spesi, soldi spesi appunto con responsabilità. Si poteva fare meglio? Si può sempre fare meglio secondo me, in ogni cosa, se non altro sono convinto si sia fatto tutto ciò che si poteva fare.

Nel frattempo si sono susseguite amministrazioni, sono passati anni e il mondo, a mio giudizio, è cambiato. Mi sono chiesto molto spesso quale futuro avrebbe potuto avere il Villaggio Leumann nei prossimi anni. Come mi piacerebbe fosse questo posto? Ho maturato la convinzione che questo è di chi storicamente ci abita. Nel corso degli anni sempre più pressanti si sono fatte le richieste, a mio modo di vedere legittime, degli abitanti di questo luogo, quelli con cui molto spesso mi sono trovato a passeggiare per i viali del Villaggio. Per molti di loro ha iniziato a farsi spazio la volontà di voler comprare il luogo in cui hanno abitato per anni. Per molti inquilini oggi, avere la possibilità di poter acquisire la casa in cui da sempre hanno vissuto è diventato un desiderio irrinunciabile. Questo lo dicono anche i dati che hanno consegnato i componenti dell’Associazioni Inquilini Villaggio Leumann all’Amministrazione Comunale, secondo i quali oltre il 70% degli attuali abitanti hanno manifestato la volontà di acquisire la casa in cui vivono. Perché ritengo che sia un desiderio legittimo? Io non abito in quei luoghi ma c’è chi in quei luoghi ci è nato e vissuto e allora vi dico che basta parlare con queste persone per pochi minuti per capirne la passione, l’amore che hanno per quegli spazi, che sentono loro. Noi questa passione la dobbiamo proteggere e la dobbiamo sostenere.

Già nel 2014, l’allora Consiglio Comunale della Città di Collegno con la deliberazione 8 approvata il 30 gennaio aveva sancito chi ci si sarebbe mossi in questa direzione, ovvero in una progressiva vendita di quegli spazi ai residenti che ne avrebbero fatto richiesta. In quel progetto si impegnarono a suo tempo consiglieri comunali che ancora oggi sono presenti in Consiglio Comunale, che intendo ringraziare direttamente per il lavoro svolto, Matteo Cavallone e Daniele Molinari e molti altri che tra i banchi del Consiglio, per motivi diversi, non siedono più. In quel documento veniva impegnato il Sindaco e l’allora Assessore competente ad iniziare l’iter per la vendita degli alloggi agli inquilini assegnatari. E’ questo il Villaggio Leumann che vorrei tra qualche anno.

Per evitare che queste righe si prestino a squallide strumentalizzazioni politiche ritengo precisare che porre le basi per la vendita degli alloggi non significa in nessun modo metter in atto un’operazione speculativa dal punto di vista edilizio, ma anzi vuol dire dare i giusti diritti di possesso a chi desidera averli, vuol dire promuovere la voglia dei cittadini di sentire loro per davvero quei luoghi, vuol dire premiare la responsabilità di quelle persone che hanno deciso di curare quegli spazi perché li sentono propri, vuol dire dare la possibilità di trasmettere in eredità non solo un immobile ma la passione che esso porta con se. Questo si potrebbe realizzare a mio avviso imponendo a gli acquirenti una serie di vincoli sul bene come ad esempio il fatto che gli immobili del villaggio dovranno rimanere sempre ad uso residenziale e molto altro ancora. Sarebbe auspicabile la creazione di un tavolo di lavoro da parte dell’Amministrazione comunale, che abbia come fine quello di determinare le condizioni necessarie e i vincoli da rispettare per poter acquisire gli immobili, tenendo conto del piano regolatore del comune e anche dei vincoli della sovraintendenza ai beni storici e culturali. In questo modo l’amministrazione perseguirebbe il fine di dare la possibilità a coloro che desiderano acquistare l’immobile di poterlo fare, senza però obbligare coloro che non fossero interessati ad acquistare a farlo forzatamente e senza inoltre fare perdere a questi ultimi il diritto di abitare, rispettando quelle che sono le attuali norme vigenti.

Concludo ringraziando tutti coloro hanno partecipato alla stesura della mozione sul tema del Villaggio presentata in Consiglio Comunale pochi giorni fa, con idee e passione e anche coloro che si sono adoperati prima di questo documento sempre in questa direzione. Averlo approvato non ha significato solo dare attuazione al nostro programma “Impegno comune”, ma ha significato anche dare continuità al lavoro svolto già tre anni fa dalla nostra Amministrazione oltre che dare risposte concrete a gli abitanti del Villaggio Leumann.

Gianluca Treccarichi