In questi giorni stiamo realizzando un importante progetto sulle strade della nostra città, grazie a dei fondi ottenuti attraverso l’aggiudicazione di un bando ministeriale. E’ così che stiamo continuando il PEBA, ovvero il nostro programma cittadino di abbattimento delle barriere architettoniche, stiamo adottando importanti misure di moderazione del traffico e realizzando importanti collegamenti ciclabili in città.

Già nei mesi scorsi vi avevo raccontato dei tanti progetti che stavamo realizzando sul territorio per agevolare la percorrenza di molti marciapiedi pubblici, nei luoghi di maggiore addensamento di servizi e soprattuto nei pressi delle scuole. In questi giorni ci stiamo invece occupando degli interventi di moderazione della velocità in alcune aree del nostro territorio, dando attuazione in modo ancora più capillare al nostro PUMS, ovvero il piano urbano della mobilità sostenibile.

Viviamo in un’epoca in cui la velocità è diventata un elemento centrale della nostra vita quotidiana. Tuttavia, è essenziale riconsiderare il modo in cui concepiamo la mobilità, specialmente all’interno delle aree urbanizzate. Le zone a 30 km/h non sono solo una misura per rallentare il traffico, ma devono diventare una dichiarazione chiara del nostro impegno per la sicurezza stradale, la salute pubblica e la qualità della vita. La diminuzione degli incidenti stradali e delle loro conseguenze è infatti direttamente proporzionale alla riduzione della velocità. Numerose ricerche hanno dimostrato che minori velocità portano a minori incidenti, ma soprattutto a incidenti meno gravi. Riducendo la velocità a 30 km/h, stiamo proteggendo la vita e l’integrità fisica di tutti i membri della nostra comunità, specialmente i più vulnerabili come pedoni e ciclisti. E’ per questo motivo che realizzare zone a velocità moderata, così come stanno facendo diverse città in Italia e in Europa, diventa non solo un elemento di sicurezza importante per la nostra comunità, che così facendo diventa più sostenibile e vivibile per tutti, ma un tratto distintivo della nostra Collegno, che aumenta così il livello di sicurezza delle sue strade, specialmente nei luoghi in cui sono ubicate scuole, giardini pubblici, negozi di vicinato e luoghi di aggregazione pubblica. Con il Sindaco qualche mese fa vi avevamo già presentato, in questo video, i primi lavori sulle zone a 30 km/h spiegando anche le differenze che abbiamo previsto all’interno del nostro PUMS, sulle diverse tipologie di strade sul nostro territorio, distinguendo tra le vie di “quartiere” che hanno una percorrenza più lenta, rispetto alle vie di scorrimento in cui è consentita una velocità maggiore fino a 50 o 70 Km/h. Il progetto delle zone 30 prevede degli ampliamenti di alcune aree già esistenti e la creazione di alcune aree ex-novo. Questo intervento si lega senza soluzione di continuità con i progetti che stiamo realizzando o che abbiamo recentemente realizzato sul tema del PEBA, poiché riteniamo che la sicurezza e l’accessibilità siano due concetti che devono procedere di pari passo. Alle zone 30 già esistenti:

Si aggiungeranno nuove aree:

La mappa degli interventi è visibile nella planimetria qui sotto.

Oltre a gli interventi legati al PEBA ed alla limitazione della velocità realizzeremo anche importanti collegamenti ciclabili attraverso l’uso delle bike lane, che sono quello strumento previsto dal codice della strada che permette alle auto ed alla mobilità alternativa di condividere lo stesso spazio sulla strada. Questi interventi raccorderanno percorsi ciclabili esistenti come accadrà in via Torino, nel tratto tra C.so Pastrengo e via Antonelli (foto sotto) e in via Condove e in via Bussoleno implementando la linea 2 della Bicipolitana.